“Tigli, aceri e frassini così le piante antismog ci aiutano a pulire l’aria” da La repubblica.it

La ricercatrice al Cnr di Bologna: “Uno studio realizzato a Porta Venezia rivela che un ippocastano ferma 225 grammi di polveri l’anno”

di TIZIANA DE GIORGIO

OGNI anno le aree verdi di Milano ripuliscono l’aria da oltre 30 tonnellate di polveri sottili. Merito della corteccia e delle foglie di alberi e piante in grado di trattenere le particelle tossiche di Pm10. È il dato che emerge dal convegno sul “Valore del verde” organizzato da Assofloro, con la collaborazione della Coldiretti, partito dal triste dato che parla di 800 morti all’anno, solo nel capoluogo lombardo, per colpa dell’inquinamento. “Ma le piante non sono tutte uguali – avverte Rita Baraldi, ricercatrice del Cnr di Bologna all’istituto di Biometeorologia – ci sono varietà che “mangiano” più smog di altre. Per questo la fase di progettazione e di scelta delle specie è importantissima “.

Baraldi, ci dice di quali piante parla?
“In assoluto, sono ottime in questo senso l’olmo, il frassino, il tiglio, l’acero e il carpino“.

Sono diffuse a Milano?
“Direi che da questo punto di vista la città è messa bene: il numero più alto spetta agli aceri, poi ci sono platani, tigli, carpini, olmi. Le migliori alleate contro l’inquinamento ci sono”.

E dal punto di vista quantitativo? Qual è la superficie verde della città?
“Dovremmo essere intorno ai 1.700 ettari. È chiaro che si può fare di più, ma non stiamo parlando di una superficie scarsa. Certo, se pensiamo ai 7mila ettari di Roma allora il confronto è impietoso, ma sono due realtà diverse”.

Quante sostanze nocive possono assorbire queste piante?
“Dipende dalla specie. La stima si fa sull’intero ciclo vitale, nell’arco di cinquant’anni per esempio un acero platanoide riesce a immagazzinare oltre 6 tonnellate di anidride carbonica, un acero campestre supera le tre, una quercia più di cinque”.

E le polveri sottili?
“Esiste uno studio che dice che nei giardini di Porta Venezia un ippocastano ferma in media ogni anno 225 grammi di polveri sottili, un tiglio supera i 250, un acero riccio sfiora i 190 grammi “.

Da cosa dipendono queste differenze?
“Soprattutto dalla peluria sulle foglie, in grado di trattenere queste particelle, e dalla presenza di cere che riescono ad assorbirle. E anche se in pochi lo sanno, anche in casa possiamo farci dare una mano da loro”.

Cioè?
“Le piante, oltre ad abbellire, ci danno una mano ad abbattere gli inquinanti come il fumo o le colle con cui sono realizzati certi pavimenti. I ficus benjamin, le felci, o le stelle di Natale sono tutti ottimi alleati