Mosca del porro
Nome scientifico: Napomyza gymnostoma
Piante affette: Porro
Tipo di malattia: malattia delle FOGLIE
Immagini:
Ciclo biologico
Nel 1999 sono stati segnalati i primi attacchi in Friuli V.G. soprattutto su colture di porro, ma anche di cipolla, aglio e scalogno. I primi attacchi in Veneto sono stati osservati nel 2001 su colture di porro e cipolla. La specie compie 2 generazioni all’anno, una in primavera e una in autunno. Lo svernamento avviene come pupa nei residui colturali nel terreno. Gli adulti (mosche), lunghi 3 mm, compaiono a fine marzo e sono attivi fino a metà aprile. Dalle uova deposte nelle foglie nascono le larve (lunghe al massimo dello sviluppo 8 mm.) che completano lo sviluppo in 3-4 settimane, quindi si impupano e vanno in riposo estivo. Gli adulti compaiono in autunno e sono attivi da metà settembre a metà ottobre. Le larve sono attive fino a metà novembre dopo di che si impupano per svernare.
Le piante colpite sono porro, cipolla, aglio, scalogno e erba cipollina.
Sintomi
I danni sono causati dalle femmine adulte (mosche) (v. foto 1 di P. Zandigiacomo) e soprattutto dalle larve. Le larve scavano gallerie dall’alto verso il cuore della pianta e, nel caso di giovani piante, le possono portare anche alla morte. Le foglie colpite si deformano ed arricciano.
Le ferite provocate dalle larve costituiscono punti d’ingresso per marciumi fungini e batterici.
Le femmine provocano caratteristiche punture circolari, allineate lungo la foglia (v. foto 2 di L. Dalla Montà), tali sintomi sono importanti da osservare al fine di stabilire le epoche di intervento.
Strategie
Ai fini della lotta è fondamentale stabilire l’inizio delle ovideposizioni degli adulti che possono essere determinate osservando la presenza delle punture sulle foglie (foto 3).
La lotta chimica può essere adottata applicando prodotti a base di dimetoato (Perfekthion, Rogor, Aragoll, ecc.) oppure fenitrotion (Rotiofen, IPM 400, Fengold, ecc.). E’ consigliabile effettuare almeno 3 trattamenti con cadenza settimanale.
Un altro principio attivo assai efficace è la ciromazina (Trigard) ma è registrato solo per la cipolla.
In agricoltura biologica si può impiegare l’azadiractina (Oikos, Diractin, ecc.) con l’aggiunta di prodotti adesivanti date le caratteristiche delle foglie delle specie colpite.
E’ buona norma interrare profondamente i residui delle colture e non coltivare alliacee in appezzamenti vicini tra loro e in prossimità delle strutture adibite a vivaio.
La protezione delle colture con strati di tessuto non-tessuto previene in maniera efficace le ovideposizioni delle femmine.