Cocciniglia esotica
Nome scientifico: Ceroplastes ceriferus
Piante affette: Alloro, Camelia, Evomino, ecc.
Tipo di malattia: avversità del FUSTO
Immagini:
Ciclo biologico
C. ceriferus è una specie polifaga. Le sue piante ospiti sono comprese all’interno di numerose famiglie botaniche in particolare a Camelia spp., Ilex spp., Euonymus spp., ma anche a Cedrus deodara e ad altri alberi d’ornamento quali magnolia, Hedera, Spirea, Pyracantha, Buxus.
C. ceriferus compie una sola generazione all’anno con svernamento sostenuto dalle femmine adulte. Le uova vengono deposte tra maggio e giugno e la schiusa avviene da fine maggio ai primi di luglio, a seconda delle località considerate. Le femmine adulte destinate a svernare compaiono solitamente da agosto a settembre. I maschi osservati per la prima volta in Giappone, sono stati notati occasionalmente o in percentuale inferiore al 2%negli Stati Uniti. La fecondità delle femmine appare variabile: quantificano in più di 3.000 le uova deposte su Citrus da femmine ben sviluppate mentre altri Autori segnalano genericamente “da 1.000 a 2.000” o un “migliaio o più” le uova deposte per femmina
In Italia, le piante ospiti più comuni su cui C. ceriferus è stato risultano Cornus sucui sp., Laurus nobilis, magnolia sp, Pyracantha coccinea. E’ interessante notare come C.ceriferus si sia bene adattato a Laurus nobilis pianta ospite non presente nel suo areale d’origine e sulla quale spesso convive con C. Japonicus, specie affine arrivata in Italia circa 20 anni fa.
C. ceriferus compie anche in Italia una sola generazione annuale con svernamento sostenuto da femmine adulte. Le neanidi neonate si fissano esclusivamente sui rametti (foto 1 neanidi di 3^ età) , mai o molto raramente sulle foglie, come avviene invece in C. Japonicus ed in ciò consiste la distinzione tra le due specie (foto 2 visibili su folgie C. Japonicus, su ramo Ceroplastes ceriferus).
La chiusura delle uova è iniziata nella prima decade di giugno.
Sintomi
Ceroplastes ceriferus, cocciniglia di provenienza esotica, è stata individuata per la prima volta in Europa nel 2001 su siepi di allora in provincia di Verona. I danni causati non differiscono da quelli causati da altre specie m appartenenti alla fam. Coccidae e consistono nella sottrazione diretta di linfa e nell’emissione di abbondante melata sulla quale si sviluppano le note fumaggini. Le piante attaccate evidenziano un declino generale in termini di vigoria e sviluppo ed il valore estetico della pianta risulta notevolmente ridotto a causa dell’annerimento della vegetazione provocato dalle fumaggini.
Strategie
La presenza contemporanea sulla pianta di stadi sensibili (neanidi di 1^ e 2^ età) può consentire la lotta chimica contro entrambe le specie con un solo intervento. Particolarmente interessante risulta l’impiego dell’olio paraffinico che, dato il vantaggioso profilo ecotossicologico è particolarmente indicato per l’utilizzo in ambiente urbano. E’ importante adottare misure di lotta ovunque si riscontrino focolai di questa specie al fine di evitare che si diffonda. Le notevoli dimensioni che le femmine raggiungono già in autunno ed il colore bianco della cera che le ricopre rendono facilmente individuabili le piante infestate. In presenza di femmine adulte , se l’infestazione è limitata, è consigliata la potatura di rami infestati e la loro eliminazione. In caso di elevate infestazioni , si può ricorrere alla lotta chimica. Questa dà buoni risultati se il trattamento è effettuato nel periodo di presenza delle neanidi di 1^ e 2^ età e con l’avvertenza di bagnare bene le piante in quanto le cocciniglie sono fissate sui rametti e non sulle foglie. E’ raccomandabile tenere sotto osservazione le piante trattate ed eventualmente ripetere il trattamento nell’annata successiva. E’ opportuno avvisare i servizi Fitosanitari Regionali qualora si riscontrino infestazioni di questa specie.