Nome scientifico: Tuta absoluta

Piante affette: Pomodoro, Melanzana, Peperone, Patata

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

La specie svolge più cicli nell’arco dell’anno su solanacee coltivate pomodoro, peperone, melanzana e patata, nonché su spontanee come Datura e Solanum niger (erba morella). Il ciclo biologico dura 20 giorni a 30°C e 66 giorni a 15°C.

Il parassita è di quarantena, ma è già stata segnalata in Sicilia, Sardegna, Calabria, Campania e Liguria. Recentemente è stata segnalata la presenza anche sul litorale Veneto, pertanto il grado di attenzione deve essere elevato.

Non è da escludere la sua diffusione in altre regioni con il commercio di giovani piante e frutti di pomodoro.

 

Sintomi

Sulle foglie compaiono delle mine di alimentazione che si allargano alla foglia intera che dissecca e cade. L’attacco può defogliare la pianta intera. Può attaccare anche i frutti scavando gallerie di alimentazione che partono generalmente dal calice. L’attacco può iniziare già in vivaio per continuare in campo o serra.

 

Strategie

La specie ha già un’elevata resistenza ai fitofarmaci pertanto la lotta si basa su misure di controllo preventivo e interventi chimici e/o biologici in momenti mirati.
In vivaio è fondamentale chiudere gli ambienti con reti anti-insetto e installare trappole a feromoni per il monitoraggio e di trappole ad acqua per la cattura massale una volta che le catture nelle prime superano i 3 individui/settimana.
Per la lotta diretta di impiegano azadiractina e Bacillus thuringiensis kurstaki (EG 2348) in caso di bassa infestazione. Con presenze più elevate intervenire 2 volte con indoxacarb (Steward) seguito da 1 intervento con Spinosad (Laser), 2 interventi con azadiracrina e 2 con Bacillus thuringiensis.
Attuare una corretta distruzione di residui colturali e prestare attenzione a materiali di stoccaggio come le casse per i frutti.

Nome scientifico: Rhizoctonia

Piante affette: Rhizoctonia su Viburno in vivaio

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

Nelle prove di inoculazione artificiale la malattia ha un periodo di incubazione variabile dai 20 ai 30 giorni. È favorita da condizioni di umidità elevata e dalle irrigazioni sovrachioma.

 

Sintomi

Le piante presentano marciume delle radici e delle radichette, imbrunimenti della zona del colletto e del fusto, clorosi e disseccamento delle foglie in seguito al mancato assorbimento di acqua e nutrienti.

 

Strategie

Adottare misure preventive di igiene e profilassi impiegando materiale di propagazione sano e materiali, vasi e substrati, nuovi. Eliminare le piante infette. Intervenire preventivamente con ausiliari biologici come Trichoderma sp., ed in via curativa con prodotti a base di tolclofos-metile.

Bibliografia:
G. POLIZZI, A. PANEBIANCO – 2010 – Infezioni causatte da Rhizoctonia sp. binucleata su viburno in vivaio. Clamer informa n. 3 2010.

Nome scientifico: Rhizoctonia

Piante affette: Rhizoctonia

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

Il fungo è favorito da condizioni di ristagno di umidità. I danni maggiori si verificano in ambienti con scarsa ventilazione. Le osservazioni finora condotte non hanno chiarito la natura e posizionamento tassonomico degli isolati di Rhizoctonia.

 

Sintomi

Le piante presentano deperimento e necrosi delle foglie seguita da violenti fenomeni di filloptosi (caduta delle foglie). Non si verificano danni ai tessuti corticali e sotto corticali dei fusti, che restano comunque in grado di ricacciare nuova vegetazione.

 

Strategie

Garantire un’adeguata ventilazione degli ambienti di coltivazione, si sono dimostrati efficaci prodotti a base di azoxystrobin e della miscela boscalid+pyraclostrobin.

Bibliografia:
A. MINUTO- 2010 – Timo alterazioni da Rhizoctonia – Colture Protette n.3 2010 pag. 80

Nome scientifico: AMV

Piante affette: Lavanda

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

Il virus è stato rinvenuto in diverse colture ornamentali e orticole, recentemente è stato rinvenuto su rosmarino ove manifesta un vistoso mosaico giallo oro.. le piante possono essere infette senza manifestare sintomi. La diffusione avviene mediante materiale infetto e con le punture di suzione degli afidi.

 

Sintomi

Presenza sulle foglie e sul fusto di un mosaico color oro, che si concentra sulla zone periferiche del lembo fogliare. La taglia della pianta e la fioritura restano normali.

 

Strategie

Non esistono cure se non la prevenzione con l’uso di materiale sano e la pronta eliminazione delle piante sintomatiche.

Bibliografia:
M.G. BELLARDI et alii – 2010 – Lavandula stoechas infetta da AMV in Liguria. Clamer informa n. 1 2010.

Nome scientifico: Dydimella ligulicola

Piante affette: Crisantemo

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

Il fungo sopravvive sotto forma di micelio o spore nei tessuti infetti. L’intervallo di temperatura va da 10 a 30°C. la malattia può essere diffusa anche con piante, talee e fiori infetti. Una volata insediatasi in azienda è difficile da eradicare

 

Sintomi

Sulle foglie compaiono macchie irregolari bruno-nerastre fino a 2-3 cm di larghezza. Le macchie possono confluire per disseccare l’intera foglia. Sui fiori compaiono macchie rossastre o marroni a seconda che la cultivar sia a fiore chiaro o scuro. La macchia può allargarsi facendo marcire il fiore intero che si affloscia ed avvizzisce. I sintomi sono sovente confusi con quelli di muffa grigia.

 

Strategie

Impiegare materiale sano. Evitare le bagnature sovrachioma soprattutto in prossimità della fioritura. Effettuare trattamenti con prodotti a base di rame, mancozeb,

Bibliografia:
Sarrocco S. 2010 – Antracnosi del crisantemo – Clamerinforma n. 3 2010

Nome scientifico: Cydalima perspectalis

Piante affette: Bosso

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

Non ancora ben definito in europa. In germania dove è comparso nel 2007, italia arrivato nel 2011 in lombardia, l’insetto compie 2/3 generazioni all’anno e sverna come larva in un bozzolo tessuto in autunno tra le foglie (fig3). L’anno successivo, con l’arrivo delle temperature primaverili la larva completa lo sviluppo e da il via alla prima generazione.

 

Sintomi

Le larve defogliano le piante di bosso (fig1).
Le uova sono deposte a gruppi, parzialmente sormontate l’una all’altra, al di sotto della pagina fogliare. Inizialmente di colore giallo pallido, imbruniscono con la maturazione lasciando intravvedere il loro interno la casula cefalica in via di formazione e dal colore nerastro. Le larve di colore verde (fig. 4)giallastro sono caretterizzate da bande nere e striature bianche disposte lungo tutto il corpo. A maturità raggiungono i 4 cm e come già detto si nutrono delle foglie e dei germogli del bosso; elevati livelli d’infestazione possono determinare la completa defogliazione delle piante.
Le crisalidi misurano circa 2 cm (fig. 3)e sono inizialmente di colore verde con strisce nere lungo la parte dorsale per divenire con la maturazione di un colore marrone scuro. Si trovano ben nascoste all’interno della vegetazione, avvolte da un bozzolo sericeo biancastro. L’adulto (fig. 2) è una farfalla con apertura alare di 4 cm e ali di colore bianco con bande marroni scure sui bordi .

 

Strategie

Controllo degli stadi giovanili con trattamenti insetticidi mediante ripetuti principi attivi abattenti tipo deltametrina o cipermetrina o con regolatori di crescita.

Tratto dal Floricultore n. 10/2011
Autori Andrea Tantardini e matteo Maspero
Fitopatologico Lombardia, centro MIRT Minoprio

Nome scientifico: Sclerotinia sclerotiorum

Piante affette: salvia e timo

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

Il fungo aggredisce la pianta a temperature variabili fra 8 e 31°C. I sintomi compaiono dopo 5 giorni dall’infezione. La malattia è favorita da condizioni di UR elevata, bagnature sopra chioma, scarsa ventilazione e concimazione azotata eccessiva.

 

Sintomi

Le foglie e il fusto presentano aree necrotiche di forma e dimensioni irregolari di colore marron chiaro. I rami colpiti si piegano. La pianta progressivamente appassisce e le parti colpite si ricoprono di un micelio cotonoso di colore bianco candido. All’interno del micelio del fungo si differenziano sclerosi neri.

 

Strategie

Occorre prevenire la malattia non creando le condizioni ad essa favorevoli mediante attenta gestione dell’irrigazione, ventilazione adeguata, limitazione delle concimazioni azotate.
I prodotti efficaci sono quelli a base di iprodione, ditiocarbammati, ciprodinil+fludioxinil. Verificare le registrazioni in etichetta.

Bibliografia
Minuto A., Pensa P., Minuto G., Garbali A. (2004) Sclerotinia sclerotiorum parassita di timo e salvia. Informatore fitopatlogico 7-8, 54.

Nome scientifico: Oidium subgen. Pseudoidium

Piante affette: Dipladenia

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

Alla temperatura di coltivazione di 18°C i sintomi compaiono dopo oltre un mese. Il fungo è più aggressivo sui giovani germogli perché hanno tessuti ancori teneri e poco coriacei a differenza del fogliame più maturo.

 

Sintomi

Presenza di un micelio di colore bianco su entrambe le pagine fogliari delle foglie dei nuovi germogli; e solo sulla pagina inferiore delle foglie più sviluppate. Le foglie colpite si presentano bollose, clorotiche e quelle apicali assumono una colorazione rossastra. La malattia in fase avanzata provoca ingiallimenti e disseccamenti delle foglie nonché necrosi degli apici vegetativi.

 

Strategie

In caso di infezione intervenire con prodotti triazolici autorizzati (es. Proclaim, Brion, ecc.).
Anche le strobilurine (Quadris, Flint) possono essere efficaci, ma non sono ancora registrate per l’impiego.

Bibliografia:
Minuto A., Pensa P., Garibaldi A. (2004) Attacchi di mal bianco su Mandevilla splendens in Liguria. Informatore fitopatologico 7-8, 54.

Nome scientifico: Fusarium oxysporum

Piante affette: lattuga, rucola, valeriana

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

Il fungo si conserva nel terreno e penetra attraverso le radici. Nei vivai utilizzare solo terriccio nuovo. In campo è consigliabile adottare una rotazione con altre colture.

 

Sintomi

La malattia si manifesta dapprima con ingiallimento delle foglie basali, seguito da avvizzimento e morte della pianta intera. Le piante colpite sono lattuga, rucola, valeriana.

 

Strategie

utilizzare substrato e contenitori nuovi, mantenere i vasi isolati o comunque non a diretto contatto del suolo.
In campo seguire una rotazione con altre colture non sensibili all’attacco del fungo. E’ possibile proteggere le colture in via preventiva con funghi antagonisti del genere Trichoderma distribuiti al momento della semina e/o del trapianto.

Bibliografia:
A. MINUTO, et alii – 2005 –Problematiche emergenti nella disfesa delle colture ortofloricole dai patogeni fungini– Informatore Fitopatologico 17-8, 43-50.

Nome scientifico: Pseudomonas viridiflava su ranuncolo

Piante affette: Ranuncolo

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

I sintomi compaiono nei mesi autunno-inverno quando l’umidità relativa è elevata. Il batterio è ritenuto un patogeno opportunista perché è in grado di vivere sulle parti della pianta e di indurre sintomi in condizioni ambientali favorevoli. In serra non riscaldata i sintomi compaiono dopo circa 15 gg. dall’infezione.

 

Sintomi

Presenza sulle foglie di maculature dapprima verde scuro poi brune. Possono essere colpiti anche i piccioli, gli steli ed i boccioli fiorali con alterazioni necrotiche. Le piante colpite raramente muoiono.

 

Strategie

Arieggiare la serra, evitare di bagnare la chioma utilizzando sistema di irrigazione dal basso o localizzata, irrorare le foglie con preparati rameici.

Bibliografia:
A. ZOINA et alii – 2005 – Pseudomonas viridiflava agente di una grave alterazione su ranuncolo da fiore reciso. Colture protette, 9, 107-110.

Nome scientifico: Cayreus marshalli

Piante affette: Geranio

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

Questo lepidottero è originario del Sud Africa. E’ stato rinvenuto per la prima volta in Italia vicino a Roma nel 1996. Nel 2003 è stato trovato anche nelle regioni del Nord Italia.
Svolge 5-6 generazioni all’anno. Sverna come crisalide sul terreno, a volte come larva matura. A primavera sfarfallano gli adulti che depongono le uova sulla pianta. Le larve sono presenti da maggio a tutto ottobre.

 

Sintomi

Le larve attaccano dapprima la pagina inferiore della foglia praticando erosioni irregolari. In seguito penetrano nei fusticini e negli steli fiorali scavando gallerie discendenti da cui fuoriescono praticando un foro all’altezza degli internodi. Erodono foglie, fiori e apici vegetativi. Il danno si manifesta con disseccamenti, defogliazioni, perdita totale dei fiori

 

Strategie

Si sono dimostrati efficaci prodotti contenenti il p.a. clorpirifos-metile o comunque p.a. con attività citotropica.

Bibliografia:
Fondazione Minoprio – Insetti esotici di recente introduzione in Lombardia – Centro Biolomb.

Nome scientifico: Podosphera spireae

Piante affette: Spirea spp.

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

 

Sintomi

Arbusto ornamentale molto utilizzato sia nei giardini pubblici che privati, presso l’università di Torino è stato oggetto di una prova sperimentale, per saggiare la resistenza delle più diffuse cultivar, agli attacchi di mal bianco causati dal fungo Podosphera spireae.

La prova è stata eseguita in serra ferro vetro, verificando la sensibilità delle piante anche in funzione all’esposizione: pieno sole, ombreggiante al 60%.

Le piante sono state coltivate in vasi da 30lt, terriccio 50% torba bionda, 15% perlite, 15% argilla).

La prova prevedeva l’inoculo artificiale della malattia in tre periodi diversi ovvero:
il 16 /9 il 10/10 e il 28/11.

I risultati, in percentuale, di presenza della malattia dopo 15 gg. dall’inoculo sono facilmente leggibili nella sottostante tabella.

 

Strategie

Per il controllo della malattia specie in aree pubbliche, si consiglia di utilizzare il prodotto biologico AQ10 a base di Ampelomyces quisqualis.

Articolo tratto dall’informatore fitopatologico n. 5 del maggio 2006
Autori Giovanna Gilardi, Daniela Minerdi, Angelo Garibaldi
Università di Torino

Nome scientifico: Alternaria sp.

Piante affette: Iberis

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

il fungo patogeno si sviluppa in condizioni di bassa luminosità, umidità relativa elevata e con temperature fra -1°C e +32°C. In condizioni naturali il tempo di incubazione della malattia può raggiungere i 55 giorni, con media di 12°C l’incubazione è di 45 giorni.

 

Sintomi

Sulla pagina superiore delle foglie si manifestano numerose macchie puntiformi, depresse, di colore nero circondate da un alone più chiaro virante al giallo, in corrispondenza delle quali sulla pagina inferiore si evidenziano macchie depresse di colore bruno. Le lesioni possono confluire tra loro formando macchie più grandi di forma irregolare.
L’attacco alle foglioline dell’apice può causare la necrosi dello stesso.
Le parti più colpite sono le giovani foglie, mentre quelle vecchie più coriacee sembrano meno suscettibili.

 

Strategie

Evitare lunghi periodi di bagnatura del fogliame e rimuovere i residui colturali per allontanare l’inoculo.
Intervenire con prodotti a base di clortalonil, iprodione, rame ossicloruro.

Minuto A., P. Pensa, A. Garibaldi – 2006 – Presenza in Italia di una alternariosi su Iberis. Informatore Fitopatologico 12/2005 40-42.

Nome scientifico: Oidium sp.

Piante affette: Berberis Photinia

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

Immagini:





Ciclo biologico

La malattia si manifesta ad una temperatura compresa fra 18 e 25°C.

 

Sintomi

Berberis: i sintomi si manifestano su piante all’ombra di altre ornamentali. Le foglie presentano imbrunimenti irregolari, bruno-rossastri sul lembo superiore, su cui si forma un micelio biancastro. Le foglie colpite ingialliscono e cadono prematuramente.

Photinia: presenza di un denso feltro biancastro su foglie, steli fiorali e fusti.

 

Strategie

Rimozione delle foglie e dei rami infetti con conseguente bruciatura.
Occorre valutare l’efficacia dello zolfo e di mezzi biologici come Ampelomyces quisqualis (AQ 10).

Bibliografia:
Berretti D., Gilardi G., Garibaldi A. – 2005 – Attacchi di mal bianco su Berberis thunbergii var. atropurpurea e su Photinia x fraserii in un parco pubblico di Torino. Informatore Fitopatologico 11/2005 40-42.

Nome scientifico: Oidium sp.

Piante affette: Stella di Natale

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

La malattia si sviluppa con temperatura media di 18°C (massima 21° e minima 14°C), Umidità Relativa media 80% e con fotoperiodo di 12 ore luce e altrettante buio. In queste condizioni la malattia ha un tempo d’incubazione di 20 giorni.

 

Sintomi

Sulle foglie compaiono delle macchie clorotiche del diametro di 1 cm circa in corrispondenza delle quali compare un’efflorescenza biancastra che diventa rosata col tempo.
Le brattee non vengono colpite.
I sintomi compaiono nel mese di novembre. La varietà interessata è la Gala

 

Strategie

E’ la prima segnalazione in Italia di oidio da Leveillula clavata su Poinsettia, è pertanto consigliabile eliminare le piante infette in caso di attacco. Il parassita è incluso nelle liste di allerta dell’Organizzazione Europea per la Protezione delle Piante.

Bibliografia:
Minuto A., P. Pensa, A. Garibaldi – 2006 – Il mal bianco “africano” dell’Euphorbia pulcherrima è arrivato in Italia. Informatore Fitopatologico 2/2006 41-42.

Nome scientifico: Colletotrichum acutatum

Piante affette: Azalea

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

Il fungo è favorito da prolungati periodi di bagnatura delle foglie e da umidità ambientale elevata. Pertanto risulta particolarmente pericoloso nei periodi primaverili ed autunnali, o nella tarda estate qualora la piovosità sia elevata

 

Sintomi

La malattia colpisce soprattutto le foglie della parte centrale e inferiore della chioma. Sulle foglie si notano delle macchie rotondeggianti di colore marrone chiaro che degenerano successivamente in necrosi. Le macchie possono essere circondate di un alone necrotico e confluire fra loro per formare aree necrotiche irregolari più estese.

 

Strategie

La prevenzione si basa sull’accurata pulizia degli ambienti di coltivazione dai residui colturali e dalle piante infette. E’ consigliabile rimuovere quanto prima le piante colpite e distruggerle con bruciatura.

Per l’irrigazione è preferibile l’uso di impianti goccia-a-goccia perché non bagnano la chioma.

Le varietà “Addy Very”, “Fior di pesco” “Orion” e “Snow” sono particolarmente suscettibili alla malattia.

Intervenire preventivamente quando si presentano le condizioni favorevoli alla malattia con prodotti a base di Thiram, Mancozeb Azoxystrobin (uso non registrato); curativamente con la miscela Tiofanato metile + mancozeb o thiram.

Bibliografia:

BERTETTI D., BIZIOLI L., MORANDI G., GARIBALDI A. – 2006 – Risultati di prove di lotta chimica all’antracnosi dell’azalea – Informatore Fitopatologico 6, pagg.41-44

Nome scientifico: Phoma esigua

Piante affette: Ortensie

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

Il fungo è favorito da condizioni di elevata umidità relativa. Ad una temperatura di 20°C e UR 80-90% i primi sintomi compaiono dopo 12 giorni dall’inoculazione.

 

Sintomi

Presenza sulle foglie di macchie necrotiche inizialmente puntiformi contornate da alone giallastro, a sviluppo rapido che raggiungono un diametro finale di 2-7 cm. Il margine delle necrosi è ben definito e di colore marrone scuro. Le foglie colpite invecchiano precocemente e cadono.

I rami e le infiorescenze non sembrano essere colpiti

 

Strategie

Non ci sono al momento indicazioni precise per la lotta chimica al patogeno.

I prodotti rameici ed il Thiram sono comunque dei buoni preventivi.

La cultivar Zaffiro non risulta suscettibile alla malattia.

Bibliografia:

GILARDI G., MINERDI D., GARIBALDI A. – 2006 – Attacchi di Phoma exigua su Hydrangea macrophylla cv Hanabi in centro Italia – Informatore Fitopatologico, 9, pagg. 31-32

Nome scientifico: Eupteryx

Piante affette: foglie di salvia, rosmarino, nepitella, issopo, me

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

Questi insetti superano la fase invernale come uovo, ma nei climi favorevoli possono svernare come forme giovanili o adulte. Gli individui mobili compaiono in primavera. Nell’arco del periodo primaverile estivo queste specie svolgono 3-4 generazioni.

 

Sintomi

Diffuse depigmentazioni puntiformi delle pagine fogliari (v. foto).

 

Strategie

Dato l’uso alimentare che viene fatto di queste piante è consigliabile intervenire con prodotti a base di piretro anche in miscela con rotenone.

Bibliografia:

MAZZONI V., CONTI B. – 2006 – Le tiflocibine dannose alle lamiacee aromatiche in Toscana – Informatore Fitopatologico, 2, pagg. 35-38

Nome scientifico: Alternaria alternata

Piante affette: Camelia

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

Fungo patogeno della famiglia delle alternarie. Raggiunge il suo massimo sviluppo in presenza di temperature tra i 24 e i 34 gradi.

 

Sintomi

In corrispondenza degli apici e margini fogliari sono presenti macchie necrotiche inizialmente puntiformi e contornate da un alone clorotico, a sviluppo rapido tendenzialmente circolare responsabili di gravi deformazioni portando anche, in alcuni casi, alla morte delle piante, interessate da una forte caduta delle foglie. Malattia grave presente in pieno campo ed in serra.

 

Strategie

Essendo un fungo isolato solo di recente su Camelia Japonica, non è possibile al momento fornire indicazioni esaurienti in quanto il ciclo biologico ed epidemiologico della malattia è ancora allo studio dei fitopatologi.

Giovanna Gilardi, Elisa Branca, Sandro Frati, Maria Lodovica Gullino, Angelo Garibaldi
Alternaria alternata: nuovo patogeno su camelia in Italia – Informatore fitopatologico aprile 2007 – pag. 51,52.

Nome scientifico: –

Piante affette: Margherita

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

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Ciclo biologico

le varietà di margherita a fiore bianco allevate in substrati a reazione acida, concimate con i normali livelli di concimazione vanno incontro alle fisiopatie descritte.

 

Sintomi

Le foglie dopo circa 30 gg dalla messa a dimora della painta in vaso presentano inizialmente sfumature bluastre della parte distale della lamina fogliare. In seguito l’alterazione evolveva producendo numerose maculature di colore blu-viola (fig.1).
Nelle piante concimate alla dose di 5 mg/l di boro comparivano dei fenomeni di fitotossicità (fig.2)., come pure in quelle concimate con manganese EDTA alla dose di 10 mg/l (fig. 3).

 

Strategie

Al fine di evitare l’insorgenza di tali fisiopatie è consigliabile utilizzare substrati con pH > 6,5, e monitorare che lo stesso nel corso della coltura non scenda sotto tale valore. E’ inoltre consigliabile usare concimi a reazione basica o neutra.

BIBLIOGRAFIA

PENSA P., MINUTO G., PINI S., GARIBALDI A. – 2006 – Gravi alterazione cromatiche delle foglie di margherita (Argyranthemum frutescens) coltivata per vaso fiorito. Informatore fitopatologico, 7/8, 52-56.

Nome scientifico: Alternaria alternata

Piante affette: Camelia

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

Immagini:





Ciclo biologico

Ll’alterazione si osserva nell’arco di tutto l’anno, ma le manifestazioni sono più gravi in primavera estate sia in campo sia in serra, con temperature ambiente di 25-30°C e elevata umidità relativa. L’incubazione della malattia dura 6 giorni a 24°C.

 

Sintomi

Macchie necrotiche inizialmente puntiformi contornate da alone giallo sui margini delle foglie. Le macchie hanno sviluppo circolare e deformano i tessuti colpiti. Necrosi fogliari diffuse a carico degli apici. Le foglie colpite cadono e la pianta può morire.

 

Strategie

In mancanza di uno studio epidemiologico della malattia si consiglia intervenire in via preventiva con principi attivi comunemente utilizzati per questo patogeno su altre colture come iprodione, clorotalonil, rame, dithianon.

Bibliografia:
GILARDI G., BRANCA E., FRATI S., GULLINO M.L., GARIBALDI A.– 2007 – Alternaria alternata: nuovo patogeno su camelia in Italia – Informatore Fitopatologico 4, pagg. 51-52

Nome scientifico: Luperomorpha nigripennis

Piante affette: eleagnus, eucaliptus, evonimus, corbezzolo.

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

Immagini:





Ciclo biologico

insetto originario dell’India. Segnalato nel 2006 nei vivai di Pistoia e nelle serre di Pescia. La sua biologia è attualmente poco nota.

 

Sintomi

ampie erosioni del lembo fogliare di tutte le essenze vegetali attaccate: eleagnus, eucaliptus, evonimus, corbezzolo.

 

Strategie

finora l’insetto è stato contenuto con trattamenti a base di clorpirifos-metile e deltametrina alla comparsa dei primi danni sulle foglie.

Bibliografia:
CONTI B., RASPI A. – 2007 –Informatore Fitopatologico 7/8, pagg. 51-52

Nome scientifico: Peronospora del Basilico

Piante affette: Basilico

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

Immagini:





Ciclo biologico

la malattia ha fatto la sua comparsa in Liguria nell’autunno del 2003.
La peronospora colpisce le coltivazioni in condizioni di temperatura compresa tra 16 e 35°C, e con umidità relativa ambientale del 30-100%. Il tempo d’incubazione della malattia è di ca. 6 gg. In condizioni ottimali.

 

Sintomi

Leggera clorosi delle nervature, cui fa seguito dopo 2-3 giorni la comparsa sulla pagina inferiore delle foglie di un feltro uniforme di colore grigio-olivastro, che in alcuni casi ricopre quasi interamente le foglie. (v. foto allegate)

 

Strategie

Ridurre l’umidità ambientale per evitare condizioni di saturazione dell’ambiente.
Intervenire in via preventiva con prodotti a base di rame, tiram e ziram (quest’ultimo previene anche l’antracnosi del basilico), ed in via curativa con prodotti a base di propamocarb.

A. MINUTO, P. PENSA, A. GARIBALDI – 2003 – Gravi attacchi di peronospora su basilico in Liguria – Informatore Fitopatologico 12, 45-47.

Nome scientifico: RHIZOCTONIA

Piante affette: Lantana Camara

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

Immagini:





Ciclo biologico

La malattia si sviluppa in condizioni di elevata umidità relativa, con temperature di 18-22°C e con alternanza di luce e buio . In tali condizioni il decorso è rapido tanto che i sintomi compaiono dopo sole 24 ore dall’infezione e, dopo 48 ore si osservano le aree necrotiche sulle parti verdi.

 

Sintomi

Presenza di aree necrotiche brune sulle parti verdi della pianta inizialmente di diametro ridotto ma che possono allargarsi e confluire per interessare l’intera foglia o addirittura l’intera talea.
La malattia può portare la talea o la pianta a completo avvizzimento e alla morte.

 

Strategie

adottare adeguate misure igieniche di profilassi (pulizia e disinfezione degli ambienti, delle strutture e dei contenitori), contenere l’umidità ambientale, fare interventi preventivi con prodotti a base di iprodione e tolclofos-metile.

Bibliografia:A. MINUTO, B. RAPA, P. PENSA, D. BERRETTI, A. GARIBALDI – 2003 –Tre nuove malattie su piante ornamentali osservate in Liguria: Rhizoctonia solani su Lantana camara, Oidium sp. Su Thymus x citriodorus e Albugo tragopogonis su Cineraria marittima. Informatore Fitopatologico, 1, 44-47.

Nome scientifico: BREMIA SU Helichrysum bracteatum

Piante affette: Helichrysum

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

Immagini:





Ciclo biologico

le condizioni in cui è stata osservata la malattia erano temperatura di 12-17°C e umidità relativa del 70-85%.
I tempi d’incubazione della malattia a 20°C e UR 80-90% sono di 10-12 giorni.

 

Sintomi

Le foglie colpite presentano accartocciamenti e collosità accompagnate da clorosi. In seguito sulle zone clorotiche si osserva lo sviluppo del micelio del fungo. Nel tempo si può verificare anche il disseccamento delle foglie colpite con caduta delle stesse. (v. foto)

 

Strategie

Prevenire l’infezione riducendo l’umidità ambientale adottando opportuni accorgimenti di ventilazione delle serre, spaziando adeguatamente le piante, adottando sistemi d’irrigazione che non bagnano la chioma.
Intervenire con principi attivi specifici come metalaxil e cimoxanil, oppure generici come clortalonil e ditianon.

Bibliografia: A. MINUTO, P. PENSA, G. GILARDI, A. GARIBALDI – 2003 – Attacchi di Bremia lactucae su Helichrysum bracteatum in Liguria. Informatore Fitopatologico, 5, 48-49.

Nome scientifico: Oidium sp.

Piante affette: Akebia, Aquilegia, Lonicera

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

Immagini:





Ciclo biologico

 

Sintomi

Durante l’estate 2003 in provincia di Biella, sono stati osservati intensi attacchi di “mal bianco” su tre specie ornamentali comunemente utilizzate per la realizzazione di aree verdi: Alekia quinata, Aquilegia flabellata e Lonicera caprifolium.
Sulle foglie di Alekia quinata comparivano macchie necrotiche dalla forma irregolare, di colore bruno scuro, ricoperte di efflorescenza rada e biancastra , prevalentemente diffuse sul lembo fogliare superiore, corrispondenti a zone clorotiche visibili sulla pagina inferiore della foglia.
Numerose piante di Aquilegia flabellata presentavano una rada efflorescenza costituita da micelio e conidi ampiamente diffusa sui tre lobi della pagina fogliare superiore.
Sintomi di mal bianco sono stati notati su alcuni esemplari di Lonicera caprifolium le foglie presentavano aree clorotiche di forma irregolare, abbastanza estese e visibili sulla pagina superiore del mesofillo, corrispondenti a zone imbrunite ben evidenti sulla pagina inferiore. La clorosi diveniva molto intensa e degenerava in necrosi accompaganata da ripiegamento del mesofillo. Un rado micelio biancastro si osservava in corrispondenza delle macchie necrotiche sia sulla pagina superiore sia su quella inferiore.

 

Strategie

Per quanto riguarda la prevenzione , occorre innanzitutto evitare ogni possibile stress da coltivazione, rispettando le esigenze colturali delle tre specie ospite, tutte amanti le esposizioni soleggiate. Anche l’impianto in luoghi e versanti riparati dai forti venti costituisce un utile provvedimento per ridurre i rischi di diffusione dei conidi prodotti dagli agenti dei mal bianchi descritti. La rimozione e la bruciatura delle parti infette riducono il potenziale di innoculo, dovuto soprattutto alla persistenza, sul fogliame caduto a terra, dei cleistoteci eventualmente formatisi nella stagione precedente.
Per quanto riguarda l’impiego di mezzi chimici di lotta andrebbe saggiata l’efficacia di prodotti a base di zolfo impiegati a differenti dosaggi verificando in ogni caso l’eventuale insorgere di fenomeni di fitotossicità. Per quanto concerne l’impiego di mezzi biologici di lotta potrebbe essere saggiata l’efficacia delll’AQ10. Risale al lontano 1931 la prinma segnalazione di microsphaera alni responabile di mal bianco su Lonicera sp.

Tratto da Informatore Fitopatologico n.6/2004

Nome scientifico: Paysandisia archon

Piante affette: Palme, arecaceae

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

Immagini:





Ciclo biologico

Nel comprensorio di Ascoli Piceno nelle Marche nell’autunno 2003 si è avuta la prima segnalazione, da parte di operatori del settore vivaistico, di danni su piante di palma causati da grosse larve bianche: A seguito di diversi sopralluoghi è stata rilevata in alcuni comuni della provincia di Ascoli Piceno la presenza di Paysandisia ArchonBurmeister (Lepidoptera, Castniidae). L’introduzione di questo nuovo minatore delle palme nelle Marche è da collegarsi molto probabilmente negli scambi commerciali fra Italia, Argentina e Spagna.
P. Archon, è originaria dell’America del Sud sono dei Lepidotteri di grandi dimensioni e le loro larve scavano gallerie all’interno di diversi vegetali appartenenti alle famiglie delle Arecaceae.

 

Sintomi

Nel comprensorio di Ascoli Piceno nelle Marche nell’autunno 2003 si è avuta la prima segnalazione, da parte di operatori del settore vivaistico, di danni su piante di palma causati da grosse larve bianche: A seguito di diversi sopralluoghi è stata rilevata in alcuni comuni della provincia di Ascoli Piceno la presenza di Paysandisia ArchonBurmeister (Lepidoptera, Castniidae). L’introduzione di questo nuovo minatore delle palme nelle Marche è da collegarsi molto probabilmente negli scambi commerciali fra Italia, Argentina e Spagna.
P. Archon, è originaria dell’America del Sud sono dei Lepidotteri di grandi dimensioni e le loro larve scavano gallerie all’interno di diversi vegetali appartenenti alle famiglie delle Arecaceae.

 

Strategie

Le sperimentazioni attuate per il controllo chimico di C.daedalus possono fornire indicazioni utili riguardo l’epoca di intervento nonché sulle modalità di applicazione del formulato insetticida . Attualmente solo le misure preventive possono permettere di limitare la diffusione e di salvaguardare le aree in cui ancora non vi è la presenza di P. archon. Per la messa a punto di tecniche di lotta biologica ed integrata è però indispensabile approfondire le conoscenze sul ciclo biologico di P. archon nelle nostre aree.

Articolo tratto da Informatore Fitopatologico n° 10/04

Nome scientifico: Fusarium oxysporum

Piante affette: gerbere

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

Immagini:





Ciclo biologico

Non si hanno ancora sufficienti conoscenze sulla caratterizzazione e sulla diffusione del patogeno. Al momento sembra che la malattia sia giunta con piantine infette dall’Olanda. La patologia è attualmente circoscritta alle gerbere da fiore reciso.

 

Sintomi

Appassimento ed avvizzimento unilaterale , accompagnati da clorosi delle foglie. Sezionando la pianta si osservano imbrunimenti solo a livello dei tessuti vascolari che col tempo assumono una colorazione bruno-nerastra. In alcuni casi il picciolo fogliare presenta gli stessi sintomi all’inserzione.
I sintomi possono essere confusi con attacco di Phytophtora cryptogea, in questo caso però gli imbrunimenti interessano anche le zone parenchimatiche della base della pianta e il collasso è più repentino

 

Strategie

Non ci sono trattamenti curativi. E’ indispensabile applicare accurate misure di igiene e prevenzione della malattia.

Bibliografia:
Minuto A., Bertetti D., Di Noto R., Gullino M.L., Garibaldi A. (2004) Sulla presenza in Liguria di tracheofusariosi su gerbera coltivata in piena terra e fuori suolo. Informatore Fitopatologico 2, 54.

Nome scientifico: Phytophtora nicotianae (link)

Piante affette: skimmia

Tipo di malattia: avversità delle FOGLIE

Immagini:





Ciclo biologico

Il fungo è favorito da temperature elevate. La coltivazione in vasi di plastica nera posti su teli di pacciamatura neri comporta un aumento della temperatura all’interno del vaso favorendo l’attacco della malattia. Le irrigazioni e le concimazioni azotate eccessive concorrono altresì all’insediarsi della malattia.

 

Sintomi

Dapprima si osservano clorosi fogliari seguite da ingiallimenti distribuiti omogeneamente sulla chioma. Le radici e il colletto delle piante colpite appaiono imbruniti. La pianta avvizzisce e muore ma le foglie disseccate persistono.

Nella primavera 2003 presso numerose aziende produttrici di specie acidofile localizzate nelle province di Novara (NO) e Verbania-Cusio-Ossola (VCO), è stata osservata una grave alterazione su piante di S. japonica (cvRubella) allevate in contenitori di plastica nera del diametro di 16 cm.per la produzione di vaso fiorito. L’alterazione colpiva mediamente il 15% della produzione, raggiungendo in alcune aziende, punte del 40%.
In primavera con l’aumento della temperatura, iniziavano a comparire i primi sintomi di clorosi fogliare, seguiti da ingiallimenti distribuiti omogeneamente sulla chioma (Figura 1). L’apparato radicale delle piante colpite, estratto dal contenitore di coltivazione, mostrava evidenti alterazioni di colore determinate da imbrunimenti di radici e colletto (Figura 2). Seguiva l’avvizzimento e la morte delle piante colpite, su cui persistevano a lungo le foglie disseccate

 

Strategie

I principi attivi più idonei per il controllo della malattia sono metalaxil, benalaxil, propamocarb e phosetil-Al mescolati al substrato o applicati per irrigazione.
La Phytophthora isolata da S. japonica come P. nicotianae var. nicotianae
Anche nel caso di P. nicotianae su skimmia l’aumento della temperatura all’interno del vaso faciliterebbe gli attacchi del fungo che sembra favorito da temperature elevate, come dimostrato nelle prove di inoculazione artificiale precedentemente descritte.Possono favorire gli attacchi del parassita anche gli eccessi di irrigazione e di concimazioni azotate.
Per quanto concerne la lotta chimica è necessario saggiare l’efficacia e la selettività di alcuni fungicidi registrati contro gli oomiceti ed ammessi su colture floricole ed ornamentali come, ad esempio, benalaxyl e metalaxyl (fenilammidi) e propamocarb (carbammati). Sembra opportuno altresì valutare l’efficacia dei trattamenti in relazione alle possibili differenti metodologie di applicazione (miscelazione del formulato granulare al substrato colturale oppure bagnatura del substrato, entrambe prima o dopo il trapianto).
Infatti, prove di lotta condotte contro P. cryptogea su dimorfoteca allevata in vaso misero in luce che l’efficacia di un fungicida può variare nettamente a seconda della diversa metodologia di applicazione adottata (Minuto et al., 1998).

Bibliografia:
Bertetti D., Bizioli L., Garibaldi A. (2004) – Gravi attacchi di Phytophtora nicotianae var. nicotianae su colture di skimmia japonica allevata in vaso. Informatore fitopatologico 1, 54.